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Vuoi conoscere com’è nato il jeans? La sua storia è curiosissima,ti sveliamo il segreto del suo nome

Ricordo negli anni ‘80 le prime inondazioni di jeans che arrivavano dagli Usa indossati dai miei fratelli più grandi, ricordo quei jeans larghi, dritti e duri che venivano indossati dai più giovani più per tendenza che per comodità.

In effetti la paternità del jeans è sempre stata riconosciuta agli Usa, dove in seguito alla scoperta delle miniere d’oro si rendeva necessario far indossare ai lavoratori degli indumenti pratici e resistenti. E così scopriamo che il famoso “Denim” venne utilizzato come capo per la prima volta nel 1871 dal sarto Jacob Davis, che aggiunse ai pantaloni in denim i rivetti in rame per rinforzare i punti maggiormente soggetti ad usura, come le tasche, particolarmente riempite dai cercatori d'oro e dai minatori.


Ma il tessuto Jeans dove compare per la prima volta? Rimarrete stupiti se vi dico che Genova è la città dove compare per la prima volta nel suo uso e commercio. Infatti, già nel 1400 la città di Chieti produceva un tipo d tessuto di colore blu che veniva esportato attraverso il porto antico di Genova, era usato per confezionare i sacchi per le vele delle navi e per coprire le merci nel porto. Considerando che all'epoca si usava dare ai tessuti il nome del luogo di produzione, da qui scopriamo che il termine anglofono blue-jeans deriva direttamente dalle parole francesi bleu de Gênes. E proprio dal porto genovese iniziò la grande esportazione di questo materiale in Europa. Storia dei jeans - Wikipedia



Ma è sempre dal fascino dell’America che l’inventore del mitico marchio Roy Roger’s prende ispirazione, quando negli anni ’50 il suo fondatore Francesco Bacci senza conoscere una parola d’inglese si imbarca in un’avventura a New York dove stipula un contratto con la più grande Corporation americana per la produzione del Denim. Nonno Francesco (figlio di un ambulante) pensava di comprare una grossa quantità di denim per poi farla confezionare da sarti italiani e rivenderla nei mercati, ma si accorge che il tessuto era molto duro..troverà in Germania i macchinari necessari.

In America Francesco aveva conosciuto un personaggio davvero interessante: ambulante come lui che attraversava le praterie facendo sosta nei ranch dove restava il periodo necessario per cucire e riparare i vestiti degli abitanti della zona.

Il suo nome era Roy Roger. E proprio da lì Francesco trova l’ispirazione per il nome del suo marchio. Nascono così, nel 1952, i Roy Roger’s, primi jeans made in Italy in denim originale, un capo che avrà innumerevoli imitazioni e infinite declinazioni, fino a diventare simbolo della contestazione giovanile e di un preciso periodo storico-culturale (“... gli anni dei Roy Roger’s come jeans” cantava Max Pezzali nel 1998). Per alimentare l’appeal americano, tutto ciò che ruota intorno a Roy Roger’s viene scritto esclusivamente in inglese: etichette, manifesti pubblicitari, persino la taglia. Tanto che ancora adesso c’è chi crede si tratti di un prodotto proveniente dagli States.

Da qui anche il triangolo nero sulla tasca posteriore, che da sempre ne è la firma. Ma anche le cerniere sulle tasche posteriori, un'idea nata negli anni 50 e brevettata dal brand per proteggere gli effetti personali durante il lavoro. Così come la “pocket money” sul davanti, pensata per avere sempre a portata di mano gli spiccioli. https://royrogers.it.


Insomma, ciò che spesso non si sa è che dietro ad un prodotto o ad un marchio esiste una storia, delle persone e delle idee fatte di passione.

Oggi qui a La Faiet di Cassano d'Adda vi abbiamo raccontato la storia del Jeans, del suo nome e del marchio Roy Roger’s. Vi aspettiamo per raccontarvi tante altre storie di passioni, arrivando da Milano passate per Segrate o Pioltello, arrivando da Cernusco passando per Inzago o arrivando da Caravaggio passando per Treviglio. Da Trezzo sull'Adda passando per Vaprio.



A presto!

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