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Come rendere etica e sostenibile la moda?

Aggiornamento: 8 nov 2021


Il nostro punto vendita a Cassano d’Adda presente dagli anni ’90 ha visto le varie evoluzioni nel campo della moda e quindi il grande passaggio sul mercato mondiale dalla ricerca dei tessuti e marchi più prestigiosi al “Fast Fashion” cominciato negli anni 2000 e che ha avuto una forte espansione negli ultimi 10 anni, ossia l’acquisto compulsivo di capi a basso costo economico, ma con un grande costo ambientale.

Il settore moda ha così raggiunto il triste traguardo di “Seconda industria più inquinante al mondo”. Ma i tempi paiono maturi e si avverte nell’aria un bisogno di cambiamento: come può, la moda, divenire un settore etico e sostenibile?

Innanzitutto capiamo che cos’è il Fast Fashion…

Fast fashion è un design e di conseguenza un sistema industriale che passa rapidamente dalle passerelle e influenza le attuali tendenze della moda[1]. Questo tipo di collezioni di abbigliamento si basa sulla copia delle ultime tendenze presentate alla Settimana della moda, ogni anno in primavera e in autunno. Queste linee di moda sono progettate e prodotte in modo rapido ed economico, per consentire ai consumatori di acquistarle a basso prezzo. Questa strategia di produzione rapida a un prezzo accessibile viene utilizzata dai grandi rivenditori come H&M, Zara, Peacocks, Primark, Xcel Brands e Topshop.

Inizialmente considerato una “democratizzazione del lusso”, questo sistema sta via via mostrando sempre più apertamente le sue carenze: sfruttamento di manodopera decentrata a basso costo, scarso e/o nullo interesse per una produzione consapevole ed ecosostenibile, enorme impatto ambientale. L’obiettivo è un’offerta di scarsa qualità per un periodo di poco più di una stagione.


Ma che cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo per fare una scelta ecosostenibile?

Noi rivenditori possiamo scegliere di impiegare il nostro tempo per ricercare e proporvi all’interno dei nostri spazi marchi minori impegnati nell’attenzione al dettaglio, nella qualità di lavorazione e di produzione. Per fare infatti di un vestito, un vestito ecosostenibile, occorrono tempo e cura. Ed è proprio per questo che si è affermata la nozione di “Slow fashion”, rimarcando la necessità del tempo per la produzione di un capo che è destinato a durare ben più di una stagione.


Ma quali sono i marchi ecosostenibili che abbiamo ricercato per voi?

Il primo che ci sentiamo di segnalarvi e che proponiamo da diverse stagioni è Es’givien, nato dall’idea di tre sorelle di Verona: Gaia, Vivilla e Nives.


Con professionalità diverse, dal marketing alla psicologia, dalla comunicazione al design, le tre sorelle mettono in gioco le loro competenze e le loro passioni creando un progetto innovativo ed ambizioso. Questo il loro sogno, ora divenuto realtà, come scritto in ogni loro creazione. L’abilità artigianale e lo spirito imprenditoriale ereditati dalla famiglia, insieme alla preziosa collaborazione con realtà artigianali locali rendono possibile la produzione di capi ecosostenibili, ma anche trendy, tanto che è stato selezionato come uno dei migliori brand emergenti da Pitti Immagine e White Milano.

Le creazioni E S ’ G I V I EN sono interamente handmade in Italy, certificate come prodotto 100% italiano. Sono il frutto tangibile di un’artigianalità contemporanea, data da una tensione continua verso la sperimentazione.

Un altro elemento veramente distintivo del brand è il messaggio positivo, nascosto ma a portata di mano, dedicato ad ogni donna, sempre presente nell’orlo interno delle creazioni Es’givien. Qualcosa di inaspettato che si trova, spesso per caso, nel proprio capo come incipit a sentirsi bene, dentro e fuori. Un inno all’importanza dell’essenza oltre l’apparenza! es'Givien - ES'GIVIEN .


Ma soprattutto nel 2014 nasce il progetto ilfashionbelloebuono – design your future (fbbnet.org), coinvolgendo ONG e imprese in progetti di comunicazione, sensibilizzazione e innovazione a favore di tematiche sociali importanti, spesso connesse al mondo del femminile (es. contro la violenza sulle donne, contro la mutilazione genitale femminile o le discriminazioni).


Oggi qui alla Faiet vi vogliamo mostrare indossato uno dei capi di quest'azienda realizzato nel tessuto BOUCLE’ dove c’è un filo centrale “l’anima” attorno alla quale si attorcigliano i "filati a effetto" formando riccioli o ringrossi. Il risultato è un tessuto tridimensionale cosparso di anellini, boccole o piccoli occhielli di grandezza variabile. Quello di Es’givien è estremamente morbido e caldo. Per info sul prodotto clicca qui: Cappotto donna Es'givien | La Faiet Fashion



Abbiamo voluto mostrarvi come il mondo della Moda sia strettamente correlato all’ambiente, se volete saperne di più sui nostri marchi ecosostenibili potete raggiungerci tra Milano e Bergamo, da Caravaggio passando per Treviglio, da Lodi passando per Rivolta d’Adda, da Cernusco passando per Inzago, da Pioltello passando per Melzo.



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